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Teoria

Partita Italiana

Apertura: Partita Italiana

Variante: -

Codice ECO: C53

FEN: r1bqk1nr/pppp1ppp/2n5/2b1p3/2B1P3/2P2N2/PP1P1PPP/RNBQK2R b KQkq - 0 4

Linea standard: 1. e4 e5 2. Cf3 Cc6 3. Ac4 Ac5 4. c3

Debutto ufficiale: 1575 (Scovara)

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Nella Partita Italiana - così chiamata perché nel XVI secolo furono gli scacchisti italiani ad adoperarla per primi con convinzione - il Bianco si propone in innanzitutto di conquistare il centro con i Pedoni ed in secondo luogo di concentrare le proprie forze per un attacco sul lato di Re avversario. In questo senso si spiega la mossa di preparazione Pc2-c3 per la spinta centrale Pd2-d4, nonché il collocamento dell'Alfiere campochiaro nella casa ideale c4 per future azioni sul punto f7 (il cosiddetto "Alfiere italiano").

Questo impianto di gioco era già conosciuto in tempi molto antichi, visto che il tratto difensivo 4. ... Cf6 viene citato dal portoghese Pedro Damiano di Odimira (1480 - 1544) in un suo trattato intitolato Libro da imparare giochare a scachi, et de belissimi partiti (1512) mentre la difesa posizionale 4. ... De7 compare addirittura anteriormente nel famoso manoscritto latino di Gottinga, la più antica opera conosciuta che tratta degli scacchi con regole simili a quelle moderne.


Libro da imparare giochare a scachi, et de belissimi partiti (1512)

La teoria della Partita Italiana ha conosciuto momenti di grande fervore alternati a periodi in cui pareva che su questa apertura fosse ormai stato detto tutto. A catturare le maggiori attenzioni fu la variante Greco (3. ... Ac5 4. c3 Cf6 5. d4 exd4 6. cxd4 Ab4+ 7. Cc3), che causò animati dibattiti fra i teorici e stimolò approfondite ricerche. Specialmente l'Attacco Möller (7. ... Cxe4 8. O-O Axc3 9. d5), segnalato dal giocatore danese  Jørgen Møller (1873 - 1944), sembrò dare nuova energia ai sostenitori del Bianco, ma successivi studi rintuzzarono anche questo tentativo, mettendo in luce le risorse difensive del Nero.

Nella Partita Italiana, insomma, il principale problema per il Bianco è trovare un modo convincente per condurre in maniera continuativa un gioco d'attacco, vista l'impostazione sostanzialmente aggressiva dell'impianto. Per via di tale difficoltà odiernamente questa apertura viene usata abbastanza di rado nelle competizioni ufficiali e perlopiù con uno spirito diverso rispetto al periodo romantico dell'Ottocento, ovvero adottando seguiti di tipo posizionale, come la variante chiusa (5. d3), che si rifanno in parte alle idee della Partita di Gioco Piano, ma, ovviamente, senza lo sviluppo Cb1-c3.

N.B. È interessante notare che nei paesi di lingua anglosassone per Italian Game (cioè "Partita Italiana") s'intende invece la più generica apertura che scaturisce dalla successione di mosse 1. e4 e5 2. Cf3 Cc6 3. Ac4, cioè la Partita d'Alfiere Italiano.

Jørgen Møller