Apertura: Gambetto Evans
Variante: -
Codice ECO: C51
FEN: r1bqk1nr/pppp1ppp/2n5/2b1p3/1PB1P3/5N2/P1PP1PPP/RNBQK2R b KQkq - 0 4
Linea standard: 1. e4 e5 2. Cf3 Cc6 3. Ac4 Ac5 4. b4
Debutto ufficiale: 1829 (Evans)
La tradizione scacchistica narra che questo gambetto venne ideato nel 1824 dal capitano gallese William Davis Evans (1790 - 1872), durante una delle abituali traversate marine compiute dalla sua nave postale fra Waterford, in Irlanda, e Milford Haven, in Galles. Comunque sia, la prima comparsa ad alto livello di quest'apertura avvenne una decina d'anni dopo, durante il match londinese del 1834 fra due dei giocatori più conosciuti dell'epoca, il francese Louis-Charles Mahé de La Bourdonnais (1795 - 1840) e l'irlandese Alexander McDonnell (1798 - 1835), così che divenne di gran moda. Per tutto il periodo romantico dell'Ottocento il Gambetto Evans fu, difatti, una delle principali attrattive per chi amava il bel gioco fatto di combinazioni spettacolari e spesso spericolate.
L'idea su cui si regge questo gambetto è basata sull'idea che sacrificando il Pb4 il Bianco guadagna un prezioso tempo per preparare la spinta Pd2-d4, in quanto alla mossa di sostegno Pc2-c3 il Nero deve rispondere con una mossa di ritirata del proprio Alfiere camposcuro, ritardando così lo sviluppo degli altri pezzi del suo schieramento.
La ricerca teorica del tempo si soffermò unicamente nell'analizzare come il Nero potesse conservare il Pedone di gambetto senza veder crollata la propria difesa, ma l'arrivo di Emanuel Lasker (1868 - 1941) mutò radicalmente l'opinione che gli scacchisti si erano fatti su questa apertura. Difatti il Campione del Mondo di quegli anni affrontò il problema sotto un'ottica totalmente diversa: il Nero, secondo il suo punto di vista, non doveva lottare per conservare il Pedone, ma semplicemente doveva restituirlo nel momento più opportuno, sgonfiando completamente l'attacco del Bianco. E fu proprio la Difesa Lasker (4. ... Axb4 5. c3 Aa5 6. O-O d6 7. d4 Ab6!) a mettere in crisi definitiva il Gambetto Evans.