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Teoria

Gambetto del Volga

Apertura: Gambetto del Volga / Gambetto Benko

Variante: -

Codice ECO: A57

FEN: rnbqkb1r/p2ppppp/5n2/1ppP4/2P5/8/PP2PPPP/RNBQKBNR w KQkq - 0 4

Linea standard: 1. d4 Cf6 2. c4 c5 3. d5 b5

Debutto ufficiale: 1936 (Vaitonis)

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Il gambetto prende il nome da un articolo tecnico su sacrificio di Pedone 3. ..., b5!? scritto nel 1946 da B. Argunow per la rivista di scacchi Shakhmaty v SSSR mentre si trovava nella città di Samara (Russia), in riva al fiume Volga.  Tuttavia lo scacchista che ha reso celebre questa apertura è stato senz'altro il GM ungherese Pál Benkõ, che la studiò e utilizzò con successo negli anni '60 e '70 del secolo scorso. L'idea tattica e strategica del Nero era già conosciuta fin dagli anni '30, come dimostrano diverse partite del MI lituano Povilas Vaitonis (1911 - 1983), forse il primo a capire le grandi potenzialità di questa linea di gioco, ma fu proprio Benkõ a valorizzarla ad alto livello, tanto che da allora si è molto diffusa la denominazione alternativa di Gambetto Benko

L'idea del Nero è di smantellare subito alla base la catena dei Pedoni bianchi, anche a costo di perdere un Pedone, in modo agevolare il successivo attacco al Pd5, in maniera simile a quanto avviene nel Gambetto Blumenfeld. A differenza di quest'ultimo, qui però l'Alfiere camposcuro del Nero viene frequentemente sviluppato in fianchetto (Pg7-g6 e Af8-g7). 

Povilas Vaitonis