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Pratica

Le cappelle più grandi

Xavier Tartakower

La "cappella", come tutti sanno, è un termine popolare per indicare un errore clamoroso o pacchiano, talvolta anche una dabbenaggine di una persona esperta. Naturalmente la storia del Nobil Giuoco è costellata di partite condite da sbagli assurdi o da sviste imperdonabili. Anzi, se così non fosse gli scacchi non sarebbero neppure divertenti!

Tuttavia sarebbe spontaneo pensare che è impossibile che un campione di grande fama incappi in una cappella così grossa da fargli perdere una partita già dopo pochissime mosse dall'inizio. Eppure è proprio ciò che capitò al franco-polacco Xavier Tartakower (1887 - 1956) nella seguente famosa miniatura giocata contro l'ungaro-slovacco Richard Réti (1889 - 1929):

Richard Réti - Xavier Tartakower (Vienna, 1910)

[B15] Difesa Caro-Kann

1. e4 c6 2. d4 d5 3. Cc3 dxe4 4. Cxe4 Cf6 (il cosiddetto sistema classico, denominato in inglese Old Defense) 5. Dd3?!

Qui molto più giocata è 5. Cxf6+ costringendo il Nero ad un'impedonatura. Un'alternativa è il Gambetto Alekhine 5. Ad3. La mossa di Donna scelta da Réti è abbastanza insolita.

5. ... e5 6. dxe5 Da5+ 7. Ad2 Dxe5 8. O-O-O!? ...

Réti si è accorti di un tatticismo e decide di preparare una subdola trappola...

8. ... Cxe4??

Tartakower ci casca in pieno! Da notare che 8. ... Dxe4 è un evidente erroraccio a causa dell’inchiodatura 9. Te1, che fa perdere la Donna nera.

rnb1kb1r/pp3ppp/2p5/4q3/4n3/3Q4/PPPB1PPP/2KR1BNR w kq - 0 9

Quel che è paradossale è che però la mossa scelta dal conduttore del Nero è una cappella ancora più micidiale! Lo scacchista polacco ovviamente credeva che il suo avversario avrebbe giocato 9. Te1 Af5 10. f3 per riprendersi il Cavallo appena perso, invece... 

9. Dd8+!! Rxd8 10. Ag5++ abbandona. 1-0

Su questo scacco doppio di Alfiere e Torre il Re nero può solo spostarsi, tuttavia alla mossa successiva verrebbe mattato:

A ) 10. ... Rc7 11. Ac7#

B ) 10. ... Re8 11. Td8#

Per tale motivo Tartakower preferì abbandonare la partita, quasi certamente rodendosi il fegato per la sua ingenuità: essere un giocatore a livello di Grande Maestro (nel 1910 Chessmetrics gli assegna un ELO stimato di quasi 2650 punti) e perdere in appena 10 mosse non è davvero da tutti!

Se si considerano pure le cappelle a partita inoltrata, gli esempi di errori clamorosi anche da parte di giocatori di livello mondiale si moltiplicano. Un caso eclatante si ebbe nel marzo del 2002 al 2° turno del IX Torneo Open Anibal di Linares, in Spagna. Durante una combattuta partita, il GM ucraino-sloveno Alexander Beliavsky (Elo 2649) si trovò col Bianco nella seguente posizione contro il MI norvegese Erlend Johannessen Leif (Elo 2427), destinato anche lui a diventare GM appena un paio di mesi più tardi:

8/5p1k/2p3p1/3p1PQp/3Pq2P/4P1K1/5P2/8 w - - 0 68

In una posizione totalmente pari, Beliavsky, invece di optare per una continuazione tranquilla come 68. fxg6+ fxg6 69. Df4, immaginò erroneamente di poter infiltrare il proprio Re nello schieramento avversario per creare qualche complicazione, dunque scelse quello che sicuramente gli dovette apparire un buon piano:

68. f3 Dc1 69. Rf4?? ...

ma cadde pesantemente dalle nuvole a causa della risposta fulminante di Leif:

69. ... Db8#

Per capire meglio l'entità abnorme della svista, Alexander Beliavsky è uno degli unici tre scacchisti (*) di tutti i tempi che può vantarsi di aver sconfitto almeno una volta addirittura undici campioni del mondo: Smyslov, Tal, Petrosian, Spassky, Karpov, Kasparov, Khalifman, Kramnik, Topalov, Anand e Carlsen.

(*) Gli altri due sono Victor Korcnoj e Garry Kasparov.

La partita, nel formato di testo PDF (Portable Document Format), con le analisi dettagliate di un forte motore scacchistico.

Il file PGN (Portable Game Notation) della partita, utilizzabile con la maggior parte dei software scacchistici.

Il testo commentato della partita, nel formato PDF (Portable Document Format) con un'impaginazione ottimizzata per la stampa.