SCOPO DEL GIOCO: LA VITTORIA
L’obbiettivo primario del giocatore in vantaggio è battere l’avversario dando scacco matto al suo Re. Questo accade quando il Re nemico si trova sotto scacco, cioè sotto il tiro di uno o più pezzi del giocatore, e non gli è possibile spostarsi in altre case, perché bloccate o anch’esse sotto scacco, o parare lo scacco in altra maniera, come per esempio mangiando il pezzo che sta dando scacco con una qualunque figura del proprio schieramento o interponendo una di esse lungo la linea del pezzo che gli sta dando scacco.
Infatti chi ha il proprio Re sotto scacco deve obbligatoriamente cercare di parare l'attacco avversario, catturando il pezzo che sta dando scacco, spostando il Re o interponendo un altro pezzo lungo la linea da cui arriva lo scacco. Se non ci sono mosse per parare lo scacco si ha perso la partita "per scacco matto". Ecco l'esempio di un comunissimo scacco matto inferto dal Bianco al Nero:
Il Re nero sta subendo lo scacco dalla Torre bianca (cfr. freccia gialla): siccome il Nero non può catturare la Torre con nessun pezzo (il suo Cavallo è troppo distante), non può fuggire col Re perché tutte le case intorno al monarca sono controllate o dalla Torre o dal Re avversario, inoltre non può interporre fra il proprio Re e la Torre un altro pezzo (il Cavallo è troppo distante anche per questo compito), si deduce che sulla scacchiera si ha una posizione di scacco matto e, dunque, il Bianco ha vinto.
Naturalmente non è necessario che una partita prosegua fino allo scacco matto, dato che è concesso che un giocatore che si trova in netta inferiorità di pezzi o di posizione abbia la possibilità di abbandonare la partita prima della sua logica conclusione. Si dice in questo caso che l’avversario vince la partita "per abbandono" dell’altro giocatore.
LO SCOPO DEL GIOCO: LA PATTA
Ovviamente il giocatore in svantaggio cercherà in ogni modo di evitare lo scacco matto. Infatti esiste anche il risultato di parità, detto patta. Può avvenire per cinque motivi:
1 ) I due giocatori si accordano per interrompere e concludere la partita con un risultato di parità, perché magari si sono accorti che nessuno dei due riesce a battere l’altro. Si dice che la partita è terminata "patta per accordo".
2 ) Entrambi i giocatori restano con pochissimi pezzi, non sufficienti a dare scacco matto all’avversario. Si dice che la partita è finita con una "patta teorica".
3 ) Una certa posizione si è ripetuta per tre volte, anche non di seguito, sulla scacchiera. Si dice in tal caso che la partita è terminata patta per "ripetizione di mosse" (ma il termine esatto sarebbe "ripetizione di posizione").
4 ) Uno dei due giocatori non può più muovere legalmente alcun pezzo, pur non avendo il proprio Re sotto scacco. Si dice che la partita è finita con una "patta per stallo".
5 ) Durante la partita sono state effettuate 50 mosse consecutive senza che ci sia stata una cattura o che sia stato mosso un Pedone. In questo caso si dice che la partita è terminata "patta per la regola delle 50 mosse".
Da notare che la cosiddetta "patta per scacco perpetuo" rientra sempre, in pratica, in uno dei cinque casi citati: succede quando uno dei giocatori inizia a dare scacco al Re nemico mossa dopo mossa, senza che l'avversario riesca a trovare una valida difesa per interrompere la successione di scacchi. In questo caso i giocatori di solito si accordano per la patta (regola n°1) o pareggiano per ripetizione di mosse (regola n°3), molto più raramente la partita va avanti fino a raggiungere la patta per la regola delle 50 mosse (regola n°5).
Qui sotto c'è un esempio di "stallo". Nel diagramma in questione tocca al Nero muovere. Si nota però subito che non può muovere alcun pezzo perché, fra l'altro, i suoi tre Pedoni sono tutti bloccati ma il suo Re non è sotto scacco avversario, quindi è stallo: