Impianto flessibile, che non sempre però assume connotazioni proprie, dato che in molti casi si risolve in un Gambetto di Donna ritardato. Lo scopo del Bianco, infatti, è di prendere tempo prima d'imprimere una precisa direzione strategica alla partita, la quale però spesso farà perno sulla spinta semicentrale Pc2-c4. Il Nero, in genere, non ha preoccupazioni da questo atteggiamento del Bianco, anzi, talvolta ne approfitta per prendere subito l'iniziativa al centro con la variante Krause 2. ... c5!?, oppure adotta a sua volta una tattica attendista, spesso accontentandosi di rientrare per trasposizione di mosse in posizioni ricavabili anche da altre aperture più famose, quali per esempio il Sistema di Londra e l'Attacco Trompowsky.

La continuazione 2. Cf3 è nota anche come Partita Zukertort (o variante Zukertort della Partita di Pedone di Donna, essendo quest'ultima di sovente considerata un mero sinonimo della Partita di Gioco chiuso 1. d4 d5), perché fu usata un paio di volte dal polacco Johannes Zukertort (1842 - 1888) nel match londinese del 1880 contro il franco-polacco Samuel Rosenthal (1837 - 1902). Fra i primi però ad adottare con fermezza questo schema di gioco, a metà dell'Ottocento, ci furono due dei più famosi scacchisti indiani, Mahescandra e Somacarana, mentre tra gli occidentali l'adozione fu molto più lenta ed avvenne inizialmente grazie agli inglesi Howard Staunton (1810 - 1874) e Robert Barnett Brien (1827 - 1873), redattori della rivista Chess Player's Chronicle, sulla quale furono riportate molte delle partite giocate dallo scozzese John Cochrane (1798 - 1878) a Calcutta (India) contro i due scacchisti indiani citati sopra.