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Teoria

Gambetto Viennese

Apertura: Gambetto Viennese / Gambetto Falkbeer-Viennese

Variante: -

Codice ECO: C29

FEN: rnbqkb1r/pppp1ppp/5n2/4p3/4PP2/2N5/PPPP2PP/R1BQKBNR b KQkq - 0 3

Linea standard: 1. e4 e5 2. Cc3 Cf6 3. f4

Debutto ufficiale: 1851 (Jänisch)

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Fu un'apertura davverio in auge nella seconda metà dell'Ottocento, specialmente fra i giocatori di scuola austro-tedesca, ma in realtà si tratta di una linea di gioco citata, con inversioni di mosse, già nel 1620 da Gioacchino Greco (1600 - 1634), detto il "Calabrese". È, in pratica, un Gambetto di Re ritardato, che avrebbe il presunto vantaggio di aver già difeso il Pe4. La prima partita con l'ordine standard di mosse fu disputata nel 1836 a Berlino fra il barone Tassilo Von Heydebrand und der Lasa (1818 - 1899) ed un certo Spaeter: si concluse con una combattuta patta in 57 mosse.

Sebbene sia conosciuto il più delle volte con il semplice nome di Gambetto Viennese, una denominazione più esplicativa è Gambetto Falkbeer-Viennese, specialmente nel caso della più comune risposta del Nero, cioè la controspinta al centro 3. ... d5, sullo stile del Controgambetto Falkbeer del Gambetto di Re (1. e4 e4 2. f4 d5), che rinnova l'attacco del Nero al Pe4. Infatti in molti testi per "Gambetto Viennese" s'intende pure una variante simile della Partita Viennese, ovvero 1. e4 e5 2. Cc3 Cc6 3. f4, che invece è il Gambetto Hamppe o Gambetto Hamppe-Viennese, più noto come Gambetto Viennese classico, il quale, in virtù degli avanzamenti delle teoria scacchistica, gode ormai di meno credito perché si è rivelato più debole per il Nero rispetto alla linea di gioco del testo.

Stemma di Vienna