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Teoria

Gambetto di Budapest

Apertura: Gambetto di Budapest

Variante: -

Codice ECO: A51

FEN: rnbqkb1r/pppp1ppp/5n2/4p3/2PP4/8/PP2PPPP/RNBQKBNR w KQkq - 0 3

Linea standard: 1. d4 Cf6 2. c4 e5

Debutto ufficiale: 1896 (Maróczy)

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Il Gambetto di Budapest fece la sua prima comparsa nelle arene scacchistiche nel 1896, ovviamente a Budapest, per merito di Géza Maróczy (1870 - 1951), ma furono altri tre forti giocatori ungheresi, István Abonyi (1886 - 1942), Gyula Breyer (1893 - 1921) e Zsigmond Barász (1878 - 1935) a portarlo alla ribalta. D'altra parte, nonostante il successo da loro ottenuto al torneo di Berlino del 1918, questo gambetto non ha mai avuto grossa diffusione e neppure conta molti sostenitori.

L'impianto del Nero gode, in effetti, di una certa pericolosità soltanto se il Bianco accetta il Pedone di gambetto con l'idea di difenderlo ad ogni costo. Se invece decide di accettarlo con l'intenzione di restituirlo in un secondo momento dopo aver fatto ritardare lo sviluppo dei pezzi avversari, allora il Nero si ritrova ben presto con pochi appigli tattici e, quasi sempre, con una posizione inferiore. Ciò non toglie che il Bianco deve affrontare l'apertura con una certa precisione, se non vuole ritrovarsi in balia dell'attacco dei pezzi neri.  

István Abonyi