Apertura: Difesa Siciliana
Variante: -
Codice ECO: B20
FEN: rnbqkbnr/pp1ppppp/8/2p5/4P3/8/PPPP1PPP/RNBQKBNR w KQkq - 0 2
Linea standard: 1. e4 c5
Debutto ufficiale: 1620 (Greco)
Oggi come oggi la Difesa Siciliana è una delle aperture statisticamente più usate dal Nero per difendersi contro la mossa 1. e4 del Bianco. Questa linea di gioco compare già nelle partite di Polerio e Greco, ma prese il suo nome dal fatto che fu apertamente sostenuta dal siciliano Pietro Carrera (1573 - 1647). Nonostante i precedenti illustri, per lungo tempo il presente impianto difensivo rimase dimenticato. Fu il tedesco Louis Paulsen (1833 - 1891) a reintrodurlo, verso il 1870, nella pratica agonistica con risultati di rilievo. Da quella volta la Difesa Siciliana crebbe lentamente di considerazione presso la comunità scacchistica mondiale, fino ad assumere un posto di assoluto rilievo.
L'idea strategica dell'apertura è abbastanza semplice. Dato che è difficile contrastare al Bianco il dominio della casa d5, il Nero opta per una soluzione diversa, ovvero controllare la casa centrale d4 per bilanciare la posizione. Tuttavia, a differenza di quanto accade nelle aperture appartenenti alla Partita di Gioco Aperto, il controllo della casa d4 viene effettuato con il Pedone semicentrale c5. Questo comporta due sostanziali vantaggi: tale Pedone non è attaccabile dal Bianco (come invece accade al Pe5 nelle aperture inizianti con 1. e4 e5), inoltre è scambiabile vantaggiosamente col Pedone avversario della colonna d nel caso che il Bianco decidesse di aprire velocemente il gioco con la spinta Pd2-d4 (infatti un Pedone semicentrale, in genere, vale meno di un Pedone centrale). Il piano strategico presenta però pure alcuni difetti, primo fra tutti la relativa lentezza con cui alcuni pezzi neri entrano in gioco.
Le possibili continuazioni a disposizione di entrambe le parti sono numerosissime, a seconda che il Bianco decida di accettare la sfida spingendo subito di due case il Pedone di Donna, previo sviluppo del Cavallo di Re, o che invece scelga di imprimere alla partita un carattere più posizionale, per esempio preparando la spinta citata con la mossa Pc2-c3 o rinunciandovi per lungo tempo con la mossa di chiusura Pd2-d3.