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Teoria

Attacco Goglidze

Apertura: Attacco Goglidze

Variante: -

Codice ECO: E60

FEN: rnbqkb1r/pppppp1p/5np1/8/2PP4/5P2/PP2P1PP/RNBQKBNR b KQkq - 0 3

Linea standard: 1. d4 Cf6 2. c4 g6 3. f3

Debutto ufficiale:  1929 (Bogoljubov. Chodera, Tartakower)

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È un impianto del Bianco che può essere considerato come una semplice variante della Difesa Indiana di Re, ma per l'importanza teorica ed agonistica è qui presentato alla stregua di un'apertura autonoma.

Questa aggressivo schema d'attacco è intitolato al GM georgiano Viktor Arsentievich Goglidze (1905 - 1964), uno dei migliori giocatori dell'URSS negli anni '30, sebbene fosse poco conosciuto in Occidente e, soprattutto, poco presente nelle competizioni internazionali. Ciò spiega perché egli impiegò quest'arma ad alto livello soltanto in un paio di occasioni, la prima contro l'austriaco Rudolf Spielmann (1883 - 1942) e la seconda contro il russo Gregory Levenfish (1889 - 1961). Ambedue le partite furono disputate a Mosca nel 1935 e finirono con una patta.

Il tratto 3. f3, in realtà, porta soprattutto il marchio di fabbrica di Alexander Alekhine (1892 - 1946). Il campione franco-russo usò molte volte l'Attacco Goglidze, anche in due partite del match contro Bogoljubov per il titolo mondiale, svoltosi nel 1929 in Germania ed Olanda .

L'obbiettivo del Bianco è chiaro, cioè costruire un muro di Pedoni al centro dietro il quale sviluppare con calma tutti i pezzi prima di lanciarsi all'assalto dello schieramento avversario. Il Nero di solito contrasta questo piano espansivo per mezzo della spinta Pd7-d5, ottenendo una posizione simile alla Difesa Neo Grünfeld. L'alternativa principale è aspettare che il Bianco si sbilanci in avanti per cercare di cogliere qualche sua debolezza nelle retrovie, con un impianto difensivo che ricalca più o meno quello della Difesa Est-Indiana

Viktor Arsentievich Goglidze