how to make a site

© 1998-2021  Andreas Frank Vogt - All Rights Reserved

Teoria

Gambetto Omega

Apertura: Gambetto Omega

Variante: -

Codice ECO: A45

FEN: rnbqkb1r/pppppppp/5n2/8/3PP3/8/PPP2PPP/RNBQKBNR b KQkq - 0 2

Linea standard: 1. d4 Cf6 2. e4

Debutto ufficiale:  1906 (Hutton)

rnbqkb1r/pppppppp/5n2/8/3PP3/8/PPP2PPP/RNBQKBNR b KQkq - 0 2

La prima partita in assoluto registrata col Gambetto Omega risale al 1906 e fu giocata a Shrewsbury (Gran Bretagna) fra gli inglesi George Dickson Hutton (1866 - 1929) e Alfred Axtell, nel corso del Campionato Britannico di serie B, ma nonostante la vittoria del Bianco questa strampalata apertura cadde nel dimenticatoio.
Un primo tentativo di reintrodurla nella pratica agonistica si ebbe quasi mezzo secolo più tardi, quando nel 1952 a Rosario l'argentino Jacobo Patt Rubinstein, dopo 1. e4 Cf6 (cfr. Difesa Alekhine) giocò il dubbio tratto 2. d4. Il suo avversario, il compatriota Orestes Giustina, forse temendo il terreno ignoto, declinò l'offerta del Pedone e rispose con 2. ... d6, rientrando nella Difesa Pirc, ma ciò non fu sufficiente a salvarlo da una sconfitta in 71 mosse.

La prima partita del dopoguerra con l'ordine di mosse del testo si svolse invece nel 1971 al 72° Campionato degli USA: qui il MF Robert Reynolds (1950 - 2013) con questo gambetto sorprendente mandò completamente nel pallone Harold Winston, che perse rovinosamente in appena una quindicina di mosse. Da allora il Gambetto Omega è apparso molto raramente nelle gare d'alto livello, ma non mancano esempi d'applicazione perfino a livello di Grande Maestro.

Robert Reynolds

La presente apertura ha però sempre goduto di scarsissimo credito teorico, dato che dopo la consueta e logica 2. ... Cxe4, è evidente che il Bianco ha sacrificato il suo Pedone centrale senza un chiaro compenso, pertanto si tratta di un gambetto apprezzato soltanto dagli appassionati del gioco blitz, dove il ridotto tempo di riflessione fa sì che spesso un piccolo svantaggio materiale sia meno importante del vantaggio di sviluppo, soprattutto se si riesce a condurre l'avversario in posizioni a lui poco consuete.

La lettera Ω ("omega") è l'ultima dell'alfabeto greco, quindi il nome del gambetto può essere interpretato dai sui detrattori come "l'ultima apertura che il Bianco dovrebbe usare" o dai suoi (pochi) estimatori come "l'ultima apertura che il Nero vorrebbe vedere". La denominazione è stata inventata negli anni '80 da un giocatore e prolifico scrittore inglese, il MI Gary William Lane, prendendo ispirazione dal film di fantascienza The Omega Man (1975), uscito in Italia col titolo Occhi bianchi sul pianeta Terra.

Occhi bianchi sul pianeta Terra (1975)