L'OROLOGIO SCACCHISTICO
Nei gare scacchistiche l'orologio fu introtto la prima volta nel 1883 al Torneo di Londra. Il motivo per il quale si trovò necessario rendere obbligatori i segnatempo fu quello di impedire al giocatore scorretto che si trovava in posizione perdente di "pensare all'infinito" la sua mossa, costringendo l'avversario all'abbandono per esaurimento di calma e pazienza! L'orologio sostituì le clessidre, inizialmente usate a partire dalla metà del XIX secolo ma che si erano rivelate ben poco funzionali allo scopo.
Ci sono due tipi di orologi per le competizioni scacchistiche.
L'orologio analogico è in grado di computare solamente i tempi senza incremento a mossa. Per esempio, una cadenza classica (cfr. sotto) è "90 minuti / 40 mosse + 15 minuti / Fine", che significa che ognuno dei due giocatori deve arrivare alla 40ª mossa prima che scadano i 90 minuti, poi, in caso affermativo, hanno altri 15 minuti per concludere la partita, fase che corrisponde, in inglese, al cosiddetto "Quick Play Finish".
Questo tipo di orologio è in realtà composto da due orologi meccanici che si bloccano e sbloccano vicendevolmente con un bilanciere comandato da due pulsanti, che sono posti sulla parte superiore del dispositivo. Una bandierina verticale, di solito di colore rosso, viene sollevata dalla lancetta dei minuti quando si arriva in prossimità delle ore 12.00: se la bandierina poi cade, tornando verticale, allora il tempo è scaduto. Ecco, ad esempio, un orologio scacchistico analogico ("meccanico") della ditta Insa:
Gli orologi analogici tendono con l'uso frequente a stararsi, perdendo precisione. Pertanto è consigliato almeno una volta all'anno ritararlo mediante l'apposita vite di regolazione posta sul retro (in alcuni casi è necessario smontare il dispositivo per accedere alla vite. Nel dubbio su come fare, ci si può rivolgere ad un buon orologiaio, che sicuramente guarderà con curiosità ed interesse il dispositivo quando glielo mostrerete).
L'orologio digitale è invece migliore nel computo del tempo di gioco perché, oltre ad essere un più preciso dispositivo al quarzo, supporta anche le moderne cadenze con incremento di tempo per mossa. Per esempio, "90 minuti / Fine + 30 secondi / mossa", cioè ogni giocatore ha 90 minuti per finire la partita ma gli viene dato pure un incremento ("bonus") di 30 secondi per ogni mossa compiuta. Le cadenze con incremento a mossa sono denominate "tempi Fischer", in quanto fu il campione mondiale Robert James Fischer a brevettare sul finire degli anni '80 l'orologio scacchistico digitale in grado di assegnare un bonus per ogni mossa. La sua idea serve ad impedire che un giocatore si trovi nella fase finale della partita in grave ristrettezza di tempo, fattore che il più delle volte impedisce di concretizzare un eventuale vantaggio posizionale sulla scacchiera perché non si può più riflettere sulle mosse ma si deve muovere velocissimamente d'istinto, esponendosi in tal modo a clamorosi errori e rovinando all'ultimo momento una partita ben giocata.
Simile come concetto sono i "tempi Bronstein", ideati dal vice campione mondiale David Bronstein, dove non c'è un bonus per ogni mossa ma l'orologio semplicemente si ferma per un periodo di tempo equivalente al bonus. I migliori orologi digitali supportano sia le cadenze Fischer, sia quelle Bronstein.
A causa dei suoi molti vantaggi, nelle competizioni ufficiali della FIDE l'orologio digitale ha ormai sostituito quello analogico, anche perché molte cadenze di gioco sono già comodamente preimpostate nel dispositivo elettronico. Va ricordato che però l'orologio analogico conserva ancora un non trascurabile vantaggio: quando è scarico si sta un attimo a ricaricarlo, mentre con quello digitale può capitare di non avere sottomano le pile di ricambio - e per la Legge di Murphy, succede quasi sempre nel momento peggiore!
Ecco qui sotto, per esempio, l'orologio digitale ufficiale della FIDE, il DGT 2010:
Nelle competizioni scacchistiche con orologio vale una regola agonistica molto importante:
"la mano che ha mosso il pezzo deve premere anche il pulsante dell'orologio".
La regola è stata introdotta per impedire che un giocatore tenga sempre un dito pronto sul pulsante mentre con l'altra mano fa la mossa (infatti nel gioco veloce sarebbe difficile vedere se il pulsante è stato furbescamente premuto qualche istante prima di fare la mossa, trucchetto che veniva usato dai giocatori scorretti per risparmiare tempo).
A seconda delle cadenze di tempo adottate, le partite a scacchi sono suddivise in varie categorie di gioco. Le principali sono: