Nel 2016, a New York. Magnus Carlsen dovette difendere il suo trono dall'assalto di un coetaneo ucraino-russo, ancor più precoce di lui.
Sergej Karjakin è nato nel 1990 a Sinferopoli, in Crimea, che all'epoca faceva parte dell'Ucraina. Ottenne il titolo di GM ad appena 12 anni e 7 mesi, un straordinario record ancora imbattuto, vincendo, fra l'altro, sia il Campionato Europeo Under 10 che quello Mondiale Under 12. Nel 2009 vinse il celebre Torneo di Wjik aan Zee. L'anno successivo passò volontariamente alla Federazione Russa, anticipando di quattro anni l'annessione politica della sua terra natia alla Russia. Fortissimo anche nel gioco veloce, nel 2012 ha vinto ad Astana (Kazakistan) il Campionato del Mondo Rapid e nel 2013 l'importante Open Rapid Aeroflot di Mosca.
Nel 2016, sempre nella capitale russa, arrivò 1° al Torneo dei Candidati, guadagnando il diritto di sfidare il Campione del Mondo in carica.
Nel Novembre del 2016, a New York, si svolse perciò il match fra Carlsen e Karjakin. L'incontro fu un estenuante testa a testa iniziato con ben sette patte di fila. Nella 8ª partita lo sfidante russo passò però in vantaggio, vincendo in una posizione anomala in cui il suo Re era allo scoperto mentre quello di Carlsen sembrava a prima vista ben coperto. Dopo un'altra patta il GM norvegese vinse a sua volta, ribilanciando il match. Le due partite finali non si schiodarono dalla patta, costringendo i contendenti a passare alla fase rapid della sfida.
Essendo entrambi molto dotati nel gioco veloce, ogni pronostico era giudicato plausibile. Dopo altri due pareggi, Carlsen però prevalse con un paio di vittorie consecutive, chiudendo il match e mantenendo sulla sua testa la corona mondiale.
Due anni dopo c'è stato il tentativo più recente di detronizzare il Vichingo. A provarci è stato un GM italo-americano che ha giocato anche per i colori della nazionale italiana.
Fabiano Caruana è nato a Miami nel 1992. Pur essendo cresciuto scacchisticamente negli USA, è di origini italiane, dato che suo padre è italo-americano e sua madre italiana. Ciò gli ha consentito di avere la doppia cittadinanza e di passare nel 2005 alla Federazione Scacchistica Italiana. Nel 2007 ha raggiunto il titolo di GM e nel 2012 ha vinto i tornei di Reykjavik e Dortmund, quest'ultimo rivinto due anni dopo. Nel 2015 è ritornato a giocare per gli Stati Uniti d'America.
Ha sfiorato per la prima volta la possibilità di giocare per il titolo mondiale nel 2016, quando giunse 2° al Torneo dei Candidati, venendo battuto in finale da Karjakin. Nel 2018 a Berlino però la situazione si è ribaltata, essendo stato lui a vincere la medesima gara con un punto tondo di vantaggio su Karjakin ed il GM azero Mamedyarov.
La sfida fra Carlsen e Caruana si è disputata a New York. Per la prima volta nella storia del Campionato del Mondo di scacchi, la fase iniziale della finalissima ha visto tutte le partite, dodici in tutto, concludersi in patte, senza vittorie e sconfitte di uno dei due contendenti. Il GM norvegese, comunque, si è fatto sfuggire buone occasioni di vittoria nella 1ª partita del match ma lo stesso ha fatto Caruana nella 6ª partita, anche se va specificato che la continuazione vincente di scacco matto, segnalata dai computer, era così difficoltosa da vedere che nessuno dei GM in sala se ne accorse.
A differenza del match precedente con Karjakin, la possibilità di approdare alla fase rapid dell'incontro era stata fin dall'inizio considerata dai commentatori una vantaggiosa opzione per il GM norvegese. In effetti, se proprio si vuole parlare di un tallone d'Achille dello sfidante italo-americano, questo è il gioco veloce. Ciò è apparso evidentissimo nella fase di tie-break del match, quando Carlsen ha vinto abbastanza facilmente, una dietro l'altra, le prime tre partite rapid, imponendosi col punteggio finale di 9 a 6 e confermando il suo titolo di Campione del Mondo di scacchi.