È difficile affermare quale sia la combinazione più bella che si è mai vista su una scacchiera, dato che di combinazioni stupefacenti ne sono ormai state catalogate tantissime, d'ogni epoca e d'ogni luogo. Tuttavia, se dovessi selezionarne proprio una, la mia scelta cadrebbe certamente su una delle numerose e stupende composizioni del russo Vladimir Aleksandrovič Korolkov (1907 - 1987).
Ingegnere elettrico in una fabbrica di Kirov, città situata lungo il percorso della famosa ferrovia Transiberiana, Korolkov si distinse per l'incredibile maestria nella creazione di meravigliosi studi e problemi scacchistici, dove denotava una spiccata predilezione per le combinazioni lunghissime, paradossali e inconsuete, attirandosi così addosso anche gli strali dei compositori più classici, che criticavano il suo stile eterodosso e l'amore per le posizioni lontane da quelle che s'incontrano abitualmente nella prassi scacchistica dei tornei. Di questo tenore, infatti, è lo studio che ho scelto, che vinse nel 1929 il 1° premio del concorso di composizione scacchistica indetto dal giornale russo Pravda.
Il Bianco muove e vince.