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Teoria

Gambetto Irlandese

Apertura: Gambetto Irlandese / Gambetto di Chicago

Variante: -

Codice ECO: C44

FEN: r1bqkbnr/pppp1ppp/2n5/4N3/4P3/8/PPPP1PPP/RNBQKB1R b KQkq - 0 3

Linea standard: 1. e4 e5 2. Cf3 Cc6 3. Cxe5

Debutto ufficiale: 1994 (Connell)

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Un gambetto al limite dell'assurdo, in cui il Bianco regala una figura leggera già alla terza mossa per accelerare lo sviluppo dei propri Pedoni, con lo scopo di conquistare il centro della scacchiera e di lanciare un veloce attacco al Nero. Appare ovvio che l'idea è a dir poco presuntuosa, sia dal punto di vista strategico che tattico, visto che lo schieramento avversario non soffre di particolari debolezze. 

Sull'anonimo inventore di questo gambetto circola una divertente storiella. Quando gli fu chiesto sul letto di morte quale sottile piano si celasse dietro il sacrificio di Cavallo, egli rispose: "Non avevo visto che il Pedone nero era protetto!".
 
Una denominazione alternativa dell'apertura è Gambetto di Chicago, perché nel 1899 un giocatore di secondo piano, Harold Meyer Phillips (1874 - 1967), con 3. Cxe5 riuscì incredibilmente a sorprendere e battere in una simultanea il celebre e fortissimo scacchista americano Harry Nelson Pillsbury (1872 - 1906). 

Harold Meyer Phillips